Il legno è…
… composto da una moltitudine di elementi
I legno è un tessuto conduttore con funzione di trasporto e sostegno è composto da diversi elementi cellulari quali elementi conduttori, fibre e cellule parenchimatiche.
… uno stock di carbonio
Carbonio (50%), ossigeno (44%) e idrogeno (6%) sono le sostanze di cui è composto.
Le cellule del legno hanno una parete secondaria impregnata di lignina, una particolare sostanza che, in aggiunta alle cellulose e alle emicellulose, conferisce un irrigidimento della struttura.
Il legno è in grado si stoccare grandi quantità di carbonio, che resta bloccato per lungo tempo nelle pareti cellulari delle cellule, poichè la lignina è una delle stanze più difficili da degradare. Microrganismi di vario tipo come funghi e batteri sono i principali demolitori che rimettono in circolo il carbonio.
… un tessuto ad alta efficienza
Grazie agli ispessimenti di lignina i vasi hanno un’elevata resistenza meccanica, sono in grado di avere un lume ampio per il trasporto di acqua e sali minerali ad alta velocità (metri/ora), senza collassare su se stessi.
Inoltre le cellule comunicano tra loro attraverso le punteggiature riuscendo così a raggiungere anche grandi distanze: dalle radici fino alle foglie
Come si forma: modalità di accrescimento degli alberi
Le gemme sono le responsabili della formazione del fusto ed in base al loro sviluppo varia la forma finale della pianta.
Nelle gemme sono localizzati i meristemi primari, ossia pacchetti di cellule indifferenziate in grado di moltiplicarsi.
Una volta moltiplicate le cellule si distendono e si differenziano.
Alcune cellule a livello del cambio riprendono la capacità di dividersi e sono in grado di produrre internamente legno (cellule dedicate al trasporto di acqua e sali minerali) ed esternamente libro (cellule adatte al trasporto della linfa elaborata).
Ad opera del cambio avviene l’ingrossamento del fusto.
Grazie a questa modalità di accrescimento i fusti delle piante riescono a raggiungere dimensioni molto elevate.
Il legno nelle specie erbacee
Nelle specie che non hanno accrescimento secondario i fasci conduttori sono chiusi, composti unicamente da legno primario e libro primario.
Un arco di cellule sclerenchimatiche circonda il libro per dare maggiore robustezza al fusto erbaceo.
I tipi di legno negli alberi: legno omoxilo, eteroxilo e porosità
I tipi di legno si distinguono in base alle cellule di cui sono composti
Legno omoxilo
Il legno omoxilo è costituito da un solo elemento conduttore chiamato fibrotracheide che ha funzione di trasporto nel legno primaverile e funzione di sostegno nel legno estivo
Legno eteroxilo
Il legno eteroxilo è costituito sia da elementi conduttori (trachee e tracheidi), sia da tessuto di sostegno (parenchima e fibre), è tipico delle angiosperme.
Può avere porosità diffusa o anulare
La porosità anulare è in quelle specie che producono ad inizio stagione nel legno primaverile, le trachee, ossia i vasi conduttori con diametro più grandi, visibili a occhio nudo. Questi vasi si formano quando la pianta riprende la sua attività vegetativa, in un momento in cui ha bisogno di molta acqua e sali minerali (linfa grezza), perché deve produrre la maggioranza delle foglie che gli serviranno per compiere la fotosintesi. Nel legno tardivo o estivo il legno si presenta denso e compatto, poichè composto maggiormente da fibre e tracheidi. Prevale dunque nel legno la funzione meccanica e di sostegno.
La porosità è diffusa quando i vasi si distribuiscono in modo irregolare in tutto l’anello annuale, solitamente questo tipo di porosità è associato a piante che producono nuove foglie per tutta la durata della stagione.
Chiari e scuri: le caratteristiche macroscopiche
Nel legno sono inoltre evidenti: l’alburno, ossia la parte in cui vi sono le cellule parenchimatiche vive aventi funzione di accumulo di sostanze di riserva ed in cui scorre la linfa, e il duramen, costituito esclusivamente da cellule morte, presenta in genere un colore più scuro dato dalla
presenza di tossine e metaboliti secondari che vengono qui immagazzinati e conferiscono al legno una maggior resistenza al decadimento (Nola P. 1998)
La dendrocronologia: come funziona e a che cosa può servire
Dal greco significa:
dendron = albero
kronos = tempo
logos = discorso
E’ la scienza che studia le variazioni di accrescimento delle piante arboree nel tempo e i fattori esterni che lo influenzano.
…Li circuli delli rami degli alberi segati mostrano il numero delli suoi anni, e quali
Leonardo da Vinci (1452-1519) “Trattato di Pittura”
furono più umidi e più secchi secondo la maggiore o minore loro grossezza. E così
mostrano gli aspetti del mondo dov’essi erano volti; poiché più grossi sono a
settentrione che a meridio; e così il centro dell’albero per tale causa è più vicino alla
scorza sua meridionale che alla scorza settentrionale.
La dendrocronologia ha diverse applicazioni:
- dendroclimatologia: studia il clima
- dendrogeomorfologia: studia i processi geomorfologici
- dendroglaciologia: studia i movimenti dei ghiacciai
- dendrochimica: studia il contenuto di particolari elementi (metalli pesanti, inquinanti, isotopi)
- dendroecologia: studia gli incendi, la dinamica di popolamento, gli effetti dell’uomo sulle foreste, l’inquinamento
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